Baarìa il nuovo film di Tornatore

Nei cinema dal 25 settembre con una distribuzione capillare


Baarìa, il film kolossal di Tornatore


Bagheria riscostruita più vera di quella vera in Tunisia
nel film italiano più costoso della storia






VENEZIA - Gli alberi di piazza Madrice, crescono con il passare degli anni, gli spaghetti esposti fuori dalla bottega della pastaia sono commestibili, i barattoli dell’emporio hanno le etichette riprodotte ad una ad una, i balconi di corso Umberto I sono pavimentati, le 50 macchine e moto d’epoca originali, persino gli odori delle strade sembrano reali.La Bagheria che Giuseppe Tornatore ha ricostruito nei tre ettari degli studi tunisini della Quinta Communications di Tarak Ben Anmar, è più di una copia dell’originale. È la copia, filtrata attraverso la memoria del regista, delle diverse Bagherie che dagli anni Dieci del secolo scorso arrivano ai giorni nostri. Il cuore della città, piazza Madrice, il corso, via Gioacchino Guttuso 114, la rotonda di Palagonia, quelle poche centinaia di metri che Tornatore ha percorso fino all’infinito, sono diventati, ricostruiti con precisione maniacale, il set del film più costoso della storia del cinema italiano. Presentato come film d’apertura della 66esima Mostra del Cinema, Baarìa uscirà nei cinema il 25 settembre, in 450, forse 500 copie, con una distribuzione anche’essa colossale.
KOLOSSAL - Di colossale Baarìa ha tutto: le settimane di lavorazione, 25 contro le otto di media delle pellicole italiane, le comparse, un esercito di 35 mila persone tra Tunisia e Sicilia, dove sono stati girati alcuni esterni, 210 personaggi, interpretati da 63 attori professionisti e 147 non professionisti, 1.431 musicisti in 25 turni di registrazione, 174 scene, 122 location. Si è favoleggiato su quanto sia costato tutto questo. Il vice presidente di Medusa ha dichiarato che il budget è stato di 25 milioni di euro. Nella produzione oltre a Medusa e Ben Anmar ha partecipato anche la Sicilia Film Commission e la Regione Sicilia con il presidente Lombardo pronto a godersi la passerella con gli attori per la proiezione ufficiale.
BAGHERIA, TUNISI - La troupe, 200 persone, che ha lavorato nella Bagheria ricostruita in Tunisia era in parte italiana in parte locale. Molte delle comparse delle innumerevoli scene di folla erano tunisini (più autentici, ha spiegato Tornatore, come siciliani dei siciliani di oggi), così come artigiani: dei 350 tecnici che si sono occupati delle costruzioni scenografiche molti hanno imparato il mestiere dai colleghi italiani nelle botteghe di falegnameria e stucchi costruite in mezzo agli studi, come accadeva un tempo a Cinecittà.
RICOSTRUZIONI - Nella sala di comando delle scenografie, diretta da Maurizio Sabatini, alle pareti comparivano le diverse Bagherie – quella d’inizio secolo, degli anni Trenta, poi Cinquanta, Settanta e oggi – rappresentate in gigantografie realizzate montando foto ufficiali insieme ad altre pescate nell’album dei ricordi del regista e di tutti i cittadini di Bagheria che hanno voluto partecipare a questa singolare forma di ricostruzione di una memoria collettiva, oltre che di un paese in provincia di Palermo.
APPUNTAMENTO A BAGHERIA – Il film, nella versione originale in dialetto siciliano, sarà presentato in un evento speciale il 23 e 24 settembre nella cittadina siciliana. Il 25 uscirà nel resto d’Italia in versione italianizzata. Sul mercato internazionale, invece, andrà la versione originale con i sottotitoli.




Stefania Ulivi
02 settembre 2009



Fonte Corriere della Sera