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 I dieci errori madornali dell’hitech

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fraiulio
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fraiulio


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I dieci errori madornali dell’hitech Empty
MessaggioTitolo: I dieci errori madornali dell’hitech   I dieci errori madornali dell’hitech EmptyMar Ago 25, 2009 11:31 pm

La webzine PcWorld stila una lista delle dieci mancate opportunità dell’industria tecnologica

A volte basta una circostanza mancata, una svista o una scarsa
lungimiranza e tutto va diversamente da come avrebbe potuto andare.
Succede in qualsiasi settore, ma accade più che mai nella tecnologia,
dove la capacità di vedere lontano è determinante.
Ecco alcune storie di persone che hanno avuto molto
fiuto e molta fortuna e di altre che non ne hanno avuto per nulla.

QUELLA VOLTA CHE YAHOO PERSE FACEBOOK – Correva l’anno 2006,
Facebook già esisteva ma era semplicemente un sito di social network
(concetto che in pochi al tempo masticavano) con 8 milioni di utenti,
mentre MySpace aveva già al suo seguito 100 milioni di iscritti. Yahoo
offrì al tempo 1 miliardo di dollari per aggiudicarsi la promettente
creatura di Mark Zuckerberg. «Prendi il denaro e vai, Mark», disse il
Ceo, Terry Semel. Ma proprio in quel periodo Yahoo si trovò in cattive
acque, dovette rivedere alcuni investimenti e ritrattò l’offerta. Non
l’avesse mai fatto…Oggi TheFacebook (così era noto inizialmente) è
stimato intorno ai 15 miliardi di dollari.

L’IPOD E L’INGEGNER TONY FADELL – La gente pensa che sia stato
Steve Jobs ad aver inventato l’iPod. In realtà il grande merito di Jobs
fu semplicemente quello di aver detto «sì» a Tony Fadell, l’ingegnere
che ebbe l’idea originaria. Anthony «Tony» Fadell fu infatti il primo a
pensare di poter raccogliere tutta la libreria musicale di una persona
in un solo dispositivo mobile con hard disk. Nel 2000 Fadell provò a
proporre la sua intuizione a RealNetworks, per la quale lavorò qualche
settimana dopo aver tentato di fondare la start up Fuse. RealNetworks
snobbò la proposta e Tony Fadell andò a lavorare per Apple, dove trovò
un terreno molto fertile per il suo progetto musicale. Non a caso
divenne Senior Vice President della divisione iPod di Apple e, anche se
recentemente si è dimesso, fino a non molto tempo fa veniva indicato
anche come potenziale successore di Jobs a Cupertino.

I dieci errori madornali dell’hitech Xerox_Alto_c1--140x180
«Alto» di Xerox, precursore dei moderni computer

SI CHIAMAVA ALTO, DI XEROX – [/b]Nacque nel 1973 dalle menti
dell’Xerox PARC. Alto viene oggi considerato il vero padre dell’attuale
computer e fu pionieristico nell’interazione uomo-macchina. Ma Xerox
quasi non sapeva che farsene di quel capolavoro, non esistendo ancora
un mercato di riferimento e alla fine Alto non fu mai commercializzato
e fu distribuito e regalato alle università e ai centri di ricerca.
Rimase un concept computer, ma fu il primo a utilizzare la metafora
della scrivania per la shell del sistema operativo. Pochi se lo
ricordano. Ma sicuramente lo ricorda bene Steve Jobs (ancora lui), che
nel 1979, come sostiene la leggenda, si recò a far visita allo Xerox
PARC. Vide Alto e fu subito amore. Tanto che si ispirò proprio a lui
per il suo Mac.



GOOGLE PRIMA DI GOOGLE – Si chiamava Open Text Web Index. Fu il
primo tra i primi a proporre, agli inizi degli anni 90, qualcosa di
simile a un motore di ricerca. E diventò famoso soprattutto per non
aver capito quanto il futuro andasse in quella direzione. Un paio
d’anni prima che nascesse la grande G iniziò a occuparsi d’altro (in
particolare di content management), lasciandosi alle spalle il
«search», business considerato marginale.

QUANDO MICROSOFT SALVÒ APPLE – Ci furono anni decisamente bui
per la mela morsicata e a salvarla fu proprio la sua eterna rivale,
Microsoft. Si calcola che solo nel ’95 la società avesse perso
ordinativi per oltre un miliardo di dollari. Forse le difficoltà
iniziarono proprio a causa di quel dorato isolamento in cui si era
chiusa: per molto tempo chiunque volesse usare il sistema operativo di
Apple doveva comprare un computer di Apple. Fu Michael Spindler ad
aprire le porte ai cloni, concedendo a società come PowerComputing e
Radius la possibilità di creare computer Mac compatibili. I cloni non
funzionarono e se non ci fosse stata l’azienda di Gates ad investire
nella mela 150 milioni di dollari forse oggi Apple non esisterebbe più.
Quella, secondo i cinici, fu mancata occasione di Microsoft: lasciare
affogare Apple.

IL BUSINESS DELLA MUSICA E ALTRI ESEMPI - Altre furono le
occasioni mancate, non ultima, come osserva PcWorld, quella
dell’industria musicale in generale. In sostanza dalle ceneri di
un’idea geniale come fu Napster avrebbe potuto nascere qualcosa di
meglio e di diverso. Quella della musica e del file-sharing è stata una
rivoluzione sprecata e incompresa.
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MessaggioTitolo: Re: I dieci errori madornali dell’hitech   I dieci errori madornali dell’hitech EmptyMer Ago 26, 2009 1:41 pm

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